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I giochi e gli uomini. La maschera
e la vertigine di Roger Caillois
Prefazione di Pier Aldo Rovatti | Note all'edizione italiana di Giampaolo Dossena |Traduzione di Laura Guarino | Titolo originale Les Jeux et les hommes - Le masque et le vertige | 1967 Editions Gallimard | 1981/2010 RCS Libri S.p.A. |
Note 1 R. Caillois, a cura di, Jeux et sports, Gallimard, Paris 1967. Oltre alle pagine introduttive, Caillois ha firmato direttamente i capitoli seguenti: Nature des jeux (pp. 1-18); Jeux des adulte. Définitions (pp. 150-180); Les cartes (pp. 950-970); Les loteries culturelles (pp. 1009-1020); Les appareils à sous (pp. 1124-1130). 2 J. Huizinga, Homo ludens [1939], tr. it. Einaudi, Torino 1973 (con un saggio introduttivo di U. Eco). 3 Cfr. E. Fink, Oasi della ghia. Idee per una ontologia del gioco [1957], tr. it. con unintroduzione di A. Masullo, Edizioni 10/17, Salerno 1986. 4 R. Caillois, Jeu et sacre, Confluences, 10, 1946; ora in Caillois, Lhomme et le sacre [1939], 3a ediz. aumentata, Gallimard, Paris 1963, pp. 199-213. 5 Cfr. É. Benveniste, Le jeu comme structure, Deucalion, 2, 1947. 6 R. Caillois, Jeu et sacre, cit., p. 202. 7 Oltre a I giochi e gli uomini sono disponibili in lingua italiana: Babele (Babel, 1948), Marietti, Casale Monferrato 1983; Lincertezza dei sogni (Lincertitude qui vieni des réves, 1956), Feltrinelli, Milano 1983; Ponzio Pilato (Ponce Pilate, 1961), Einaudi, Torino 1952;Istinti e società (Instincts et société, 1964-65), Guanda, Milano 1983; Nel cuore del fantastico (Au coeur du fantastique, 1965), Feltrinelli, Milano 1984; La scrittura delle pietre (Lécriture des pierres, 1970), Marietti, Casale Monferrato 1986; Il fiume Alfeo (La fleuve Alphée, 1978), Sellerio, Palermo 1986; Ricorrenze (Recurrences dérobées, 1978), Sellerio, Palermo 1986. Sono poi tradotti gli interventi di Caillois nellambito del Collège de Sociologie (1937-1939) in II Collegio di Sociologia, a cura di D. Hollier, Bollati-Boringhieri, Torino 1991. 8 M. Yourcenar, Postfazione [1981] a R. Caillois, Babele, cit.., p. 283 e 284. 9 Ivi, p. 282. 10 Ivi, p. 288. 11 Ivi, p. 289. 12 Cfr. R. Caillois, Cases dun échiquier, Gallimard, Paris 1970. È lanticipazione, relativa ai saggi del periodo 1950-1965, del secondo volume di Approdus de limaginaire (che seguirà nel 1974, sempre presso Gallimard, raccogliendo gli scritti più significativi degli anni fino al 1945). 13 Il riferimento è al famoso argomento della scommessa sullesistenza di Dio. 14 Homo ludens, Torino, Einaudi, 1973, p. 34. A p. 55, si trova unaltra definizione, meno dettagliata ma anche meno limitativa: ... gioco è unazione, o unoccupazione volontaria, compiuta entro certi limiti definiti di tempo e di spazio, secondo una regola volontariamente assunta, e che tuttavia impegna in maniera assoluta, che ha un fine in se stessa; accompagnata da un senso di tensione e di gioia, e dalla coscienza di essere diversi dalla vita ordinaria. 15 Paul Valéry, Tel quel, II, Parigi, 1943, p. 21. 16 K. Groos, Les jeux des animaux, Parigi, 1902, pp. 150-151. 17 A esempio, alle Baleari per la pelota, in Colombia e nelle Antille per i combattimenti dei galli. Inutile precisare che non è il caso di tener conto dei premi in contanti che possono riscuotere jockey e proprietari, corridori, pugili, calciatori o altro. Questi premi, per quanto considerevoli, non rientrano nella categoria dellalea. Essi ricompensano una vittoria ardentemente disputata. Questa ricompensa, che è volta al merito, non ha niente a che vedere con il favore della sorte, risultato della fortuna che resta pur sempre il monopolio incerto degli scommettitori. Ne è anzi lesatto contrario. 18 Si troveranno alcuni esempi di mimiche terrificanti degli insetti (atteggiamento spettrale della mantide, trance dello Smerinthus ocellata) o di morfologie dissimulanti nel mio lavoro intitolato: Mimetismo e psicastenia leggendaria, Le Mythe et lHomme, Parigi, 1938, pp. 101-143. Disgraziatamente, questo studio affronta il problema in una prospettiva che oggi mi appare alquanto fantasiosa. Non definirei più, infatti, il mimetismo una turba della percezione dello spazio e una tendenza a tornare allinanimato, bensì, come propongo qui, lequivalente, nellinsetto, dei giochi di mascheramento delluomo. Gli esempi utilizzati mantengono tuttavia la loro validità. Ne riporto alcuni nel Dossier alla fine del volume. 19 Come è stato giustamente osservato, i travestimenti delle bambine sono volti a mimare comportamenti consueti, realistici, domestici, quelli dei ragazzi evocano invece attività insolite, romanzesche, inaccessibili o addirittura francamente irreali. 20 O. Depont e X. Coppolani, Les Confréries religeuses musulmane!, Algeri, 1887, pp. 156-159, 329-339. 21 Descrizione e fotografie in Helga Larsen, Notes on the volador and its associated ceremonies and superstitions, Ethnos, vol. II, n° 4, July 1937, pp. 179-192, e in Guy Stresser-Péan, Les origines du volador et du comelagatoazte, Actes du XXVIII Congrès International des Américanistes, Parigi, 1947, pp. 327-334. Riporto nel Dossier un frammento della descrizione tratta da questultimo lavoro. 22 Karl Groos, op. cit., p. 208. 23 Karl Groos, ibid., pp. Ili, 116, 265-266. 24 Osservazione citata da K. Groos, op. cit., pp. 88-89, e riportata nel Dossier. 25 Kant laveva già osservato. Ved. Y. Hirn, Les jeux denfants, tr. frane, Parigi, 1926, p. 63. 26 Circa lo straordinario incremento delle macchinette mangiasoldi nel mondo moderno e i comportamenti maniacali o ossessivi che provocano, ved. Dossier. 27 II cinese conosce inoltre il termine yeou che indica i vagabondaggi, il bighellonare, i giochi nello spazio, in particolare laquilone, e anche le grandi peregrinazioni dellanima, i viaggi mistici degli sciamani, il tormentato errare dei fantasmi e dei dannati. 28 Gioco analogo alla baguenaude: nove anelli formano una catena; sono infilati gli uni negli altri e attraversati da unasta attaccata a un sostegno. Il gioco consiste nel liberare gli anelli. Con lesercizio, ci si riesce, anche senza fare eccessiva attenzione a una manipolazione che pure è delicata e complessa, sempre lunga e tale che il minimo errore obbliga a ricominciare tutto da capo. 29 In base a informazioni fornite da Duyvendak a Huizinga (Homo ludens, Milano, Il Saggiatore, 1964), un saggio di Chou Ling, alcune preziose indicazioni di André dHormon e il Chinese-English Dictionary, di Herbert A. Giles, 2a ediz., Londra, 1912, pp. 510-511 (hsi), 1250 (choua), 1413 (teou), 1452 (watt), 1487-1488 (tou), 1662-1663 (yeou). 30 Vedi Dossier. 31 Tutte le cifre che figurano nellopera valgono per lanno 1958, data di uscita della I edizione. 32 Henri Piéron: Les instincts nuisibles à Fespèce devant les théories transformistes, Scientia, t. IX, 1911, pp. 199-203. 33 W. Mortoti-Wheeler: Les Sociétés dinsectes, trad. frane, 1926. Cito nel Dossier, la manovra caratteristica del Ptilocerus. 34 Questa tesi è la più diffusa, la
più popolare; gode del pubblico consenso. Ed è perciò
proprio quella che viene in mente a uno scrittore così poco
prevenuto in questo campo come Jean Giraudoux. Inaspettatamente, egli
ne dà una sintesi immaginifica, fantasiosa nel dettaglio, ma
significativa nellinsieme. Secondo lui, gli uomini avrebbero
mimato, attraverso il gioco, le occupazioni corporee
e anche morali, qualche volta cui la vita moderna li obbligava
a rinunciare. Con laiuto della fantasia, tutto si spiega
allora facilmente: Il podista, per quanto inseguito da altri
concorrenti, insegue una preda o un nemico immaginario. Lo sportivo
che si esercita agli attrezzi si arrampica a cogliere frutti preistorici.
Lo schermitore si batte contro un Guisa o contro Cyrano e il lanciatore
del giavellotto contro i Medi e i Persiani. Il bambino che gioca con
un compagno a rincorrersi, si mette fuori dalla portata di un grosso
rettile. Il giocatore di hockey para pietre bizantine e il giocato 35 Questi opposti atteggiamenti cè bisogno di dirlo? sono raramente puri. I campioni si muniscono di feticci (ma non per questo non contano sui propri muscoli, la loro bravura o la loro intelligenza), i giocatori si abbandonano, prima di puntare, a certi calcoli complicati (ma sentono, senza aver letto Poincaré né Borei, che il caso non ha cuore né memoria). Luomo non può essere tutto intero dalla parte dellagon o dalla parte dellalea. Scegliendo luno, si consente subito allaltro una sorta di vergognosa contropartita. 36 Y. Hirn, op. cit., pp. 165-174. 37 Per la descrizione dello sciamanismo, ho utilizzato lopera di Mircea Eliade, Lo Sciamanismo e le tecniche dellestasi, Roma, Edizioni Mediterranee, 1975, in cui si può trovare un resoconto eccezionalmente esauriente dei fatti nelle diverse parti del mondo. 38 Circa le proprietà dellAgaricus Muscarius, in particolare la macropsia: Con le pupille dilatate, il soggetto vede tutti gli oggetti che gli si pongano davanti agli occhi mostruosamente ingranditi... Un piccolo foro gli sembra uno spaventoso abisso, un cucchiaio pieno dacqua, un lago, ved. L. Lewin, Les Paradis artificiels, trad. francese, Parigi, 1928, pp. 150-155. Circa gli effetti paralleli del peyotl e la sua utilizzazione in occasione delle feste e nel culto degli Huichol, dei Cora, dei Tepehuana, dei Tarahumara e dei Kiowa, in Messico e negli Stati Uniti, possiamo utilmente richiamarci alle descrizioni classiche di Carl Lumboltz (bibliografia in A. Rouhier, Le Peyotl, Parigi, 1927). 39 C.G. e B. Seligmann, The Veddas, Cambridge, 1911, p. 134. Citato da T.K. Oesterreich, Les Possédés, trad. frane, Parigi, 1927, p. 310. Questultima opera contiene una serie notevole di descrizioni originali di manifestazioni di mimicry e ilinx congiunte. Farò riferimento, più avanti, a quelle di Tremearne per il culto Bori. È comunque il caso di aggiungervi almeno quelle di J. Warnek per i Batak di Sumatra, di W.W. Skeat per i Malesi della penisola di Malacca, di W. Mariner per i Tonga, di Codrington per i Melanesiani, di J.A. Jacobsen per i Kwakiult del Nord-Ovest americano. I resoconti degli osservatori che T.K. Oesterreich ha avuto la felice ispirazione di citare in extenso presentano le analogie più convincenti. 40 A questo proposito, è estremamente istruttivo leggere, in Robert Houdin, Magie et Physique amusante, Parigi, 1877, pp. 205-264, la spiegazione del miracolo e le reazioni degli spettatori e della stampa. Vi sono casi in cui sarebbe opportuno, nelle spedizioni etnografiche, affiancare un prestidigitatore, vale a dire un uomo del mestiere, agli scienziati la cui credulità è, ahimè, in finita e, inoltre, interessata, plagiata. 41 Franz Boas: The Central Eskimo, VI Annual Report of the Bureau of Ethnology, 1884-1885, Washington, 1888, pp. 598 e segg. Citato da M. Eliade, op. cit. 42 Cfr. Mircea Eliade, ibid.; da completare con G. Chubinov, Beitrage zum psychologischen Verständniss des siberiscben Zaubers, Halle, 1914, pp. 59-60: I suoni si producono in qualche punto molto in alto, si avvicinano poco a poco, sembrano passare come un uragano attraverso i muri e svaniscono infine nelle pro fondità della terra. (Citato e commentato da T.K. Oesterreich, op. cit., p. 380.) 43 Lillusionismo consapevole e organizzato può
essere riscontrato anche presso quei popoli dai quali meno ce lo aspetteremmo,
presso i Neri dAfrica, ad esempio. Nella Nigeria, segnatamente,
gruppi di specialisti si affrontano in specie di tornei di virtuosismo
che si svolgono in occasione delle cerimonie di iniziazione: si taglia
e si riattacca la testa di un compagno (cfr. A.M. Vergiat, Les Rites
secrets des primitifs de lOubangui, Parigi, 1936, p. 153). Allo
stesso modo, Amaury Talbot, Life in Southern Nigeria, Londra, 1928,
p. 72, riferisce uno strano gioco di cui M. Jeanmaire ha sottolineato
la somiglianza con il mito di Zagreo-Dioniso: Ci sono maghi
così potenti nella nostra città, dice il capo Abassi
di Ndiya, e gli stregoni sono così esperti nelle scienze occulte,
che sono capaci dellexploit seguente: si prende un bambino alla
madre, lo si getta in un mortaio e lo si pesta per ridurlo in poltiglia
sotto gli occhi di tutti. Solo la madre viene allontanata affinché
le sue grida non di 44 Hausa Superstitions and Customs, Londra, 1913, pp. 534-540; e The Ban of the Bori, Londra, 1919. Cfr. T.K. Oesterreich, op. cit., pp. 321-323. 45 È il modo di procedere rituale per cacciare lo spirito possessore. 46 Alfred Métraux, La Comédie rituelle dans la Possession, Diogene, n. 11, luglio 1955, pp. 26-49. 47 G. Buraud, Les Masques, Parigi, 1948, pp. 101-102. 48 Il meccanismo di questo capovolgimento è molto ben descritto da Henri Jeanmaire: Couroi et Courétes, Lilla, 1939, pp. 172-223. Nel Dossier, riporto la descrizione che ne fa per i Bobo dellAlto-Volta. 49 Cfr. Hans Himmelheber, Brousse, Léopoldville, 1939, n. 3, pp. 17-31. 50 Cfr. L. Frobenius, Die Geheimbunde u. Masken Afrikas
(Abbandl. d.k. Leop. Carol. Akad. d. Naturforscher, t. 74, Halle,
1898); H. Webster, Primitive Secret Societies, New York, 1908; H.
Schwartz: Alterclassen una Männerbunde, Berlin, 1902. È
assolutamente opportuno distinguere in linea di massima liniziazione
tribale dei giovani e i riti di affiliazione alle società segrete,
spesso intertribali. Quando però la confraternita è
potente, riesce a conglobare quasi tutti gli adulti di una comunità,
in modo che i due rituali di iniziazione finiscono con il confondersi
(H. Jeanmaire, op. cit., pp. 207-209). Lo stesso autore (pp. 168-171),
riferisce, secondo Frobenius, come presso i Bosso, pescatori-contadini
della Nigeria, a sud-ovest di Timbuctù, la società contraddistinta
dalla maschera Kumang esercita il potere supremo in modo al tempo
stesso implacabile, segreto e istituzionale. Jeanmaire raffronta la
cerimonia principale del Kumang con la mutua sentenza dei dieci re
dellAtlantide in Platone, 51 Il poro dei Temme, cfr. Jeanmaire, op. cit., p. 219. 52 Testi in M. Eliade: Lo Sciamanismo e le tecniche dellestasi, in cui sono utilizzati in senso opposto per garantire il valore delle esperienze sciamaniche. 53 G. Dumézil, Mitra-Varuna (Saggio su due rappresentazioni indo-europee della Sovranità), 2°, Parigi, 1948, specialmente cap. II, pp. 38-54; unindicazione parallela risulta da Aspects de la Fonction guerrière chez les Indo-Européens, Parigi, 1956; Stig Wikander, Der arische Mànnerburg, Lund, 1938; M. Eliade, op. cit.; su di una reviviscenza nel XIX secolo del potere di tipo carismatico (Adolf Hitler), cfr. R. Giillois, Instincts et Société, Parigi, 1964, cap. VII, pp. 152-180. 54 H. Jeanmaire, Couroi et Courétes, Lilla, 1939, ha raccolto a questo proposito una documentazione straordinaria cui ho attinto per i fatti qui di seguito evocati. Si troveranno i testi essenziali in questopera, pp. 540-568, per quanto riguarda la licantropia a Sparta, e pp. 569-588 per Licurgo e i culti arcadici. 55 Cripteia, specie di caccia segreta condotta dai giovani spartani nei confronti degli Iloti e, per estensione, polizia segreta che sorvegliava gli Iloti (N.d.T.). 56 Riproduco la traduzione letterale che M. Achena ha gentilmente voluto fare per me di una stesura persiana abbreviata allopera di Narshakhì (scritta nel 574 dellEgira). Nella tesi di Gholam Hossein Sadighi, Les Mouvements religieux iraniens au II et III siècle de lHégire, Parigi, 1938, pp. 163-186, figura la recensione esaustiva e critica dei documenti relativi a Hakim. 57 E. Bréhier, Histoire de la Philosophie, t. I, fasc. 1, 5* ed., Parigi, 1948, pp. 52-54. 58 Marcel Mauss, Une catégorie de lesprit humain: la notion de pcrsonne, celle de moi, Journal of the Royal Anthropological Institute, voi. LXVIII, luglio-dic. 1938, pp. 263-281. 59 Michael Mendelson, Le Roi, le Traitre et la Croix, Diogène, n° 21, inverno 1938, p. 6. 60 Cifre fornite nel corso del 1956 (data della prima edizione), vale a dire espresse in vecchi franchi. Queste cifre sono oggi largamente superate dalle somme impegnate nel tiercé, lotteria che dà allo scommettitore lillusione di potersi difendere, per una certa parte, dalla sorte. 61 Cfr. Georges Friedmann, Où va le travati humain, Parigi, 1950, pp. 147-151. Negli Stati Uniti, si scommette soprattutto sui numbers, vale a dire sulle ultime tre cifre del totale dei titoli negoziati ogni giorno a Wall Street. Di qui, racket e fortune da capogiro considerate però di origine poco pulita, op. cit., p. 149, n. 1; Le travati en miettes, Parigi, 1956, pp. 183-185. 62 Linfluenza dei giochi dazzardo prospera al massimo quando la stragrande maggioranza di una popolazione lavora poco e gioca parecchio, soprattutto quando gioca tutti i giorni. Ma, perché se ne dia il caso, occorre un concorso alquanto eccezionale di fattori ambientali e di regime sociale. Leconomia generale ne viene allora modificata e appaiono forme particolari di cultura, legate, comè logico aspettarsi, al concomitante sviluppo della superstizione. Ne riferiscono più avanti alcuni esempi nel supplemento intitolato Importanza dei giochi dazzardo. Vedi anche i dati forniti nel Dossier, circa le somme dilapidate nelle macchinette mangiasoldi negli Stati Uniti e in Giappone. 63 Non sarà inutile fornire qualche cifra.
Un giovane professore, descritto come timidissimo, vince 51 milioni
di franchi (129.000 dollari) rispondendo per quattordici settimane
a domande sul baseball, sulle mode dei tempi antichi, sulle sinfonie
dei grandi musicisti, sulla matematica, le scienze naturali, le grandi
esplorazioni, la medicina, Shakespeare e la storia della rivoluzione
americana. I bambini occupano un posto rilevante nellalbo donore
dei premiati. Lenny Ross, 11 anni, vince 64.000 dollari (vale a dire
23 milioni di franchi) grazie alle sue conoscenze in materia di Borsa.
Qualche giorno dopo, Robert Strom, 10 anni, vince 80.000 dollari (30
milioni di franchi) rispondendo a domande che vertono sullelettronica,
la fisiologia e lastronomia. A Stoccolma, nel febbraio 1957,
la televisione svedese contesta la risposta del giovane Ulf Hannetz,
14 anni, che designa lUmbra Krameri come lunico pesce
dotato di palpebre. Il museo di Stoccarda ne spedisce immediatamente
per via aerea due ca 64 Circa le modalità, la portata e lintensità del fenomeno del lidentificazione, v. un eccellente capitolo di Edgard Morin in Les Stars, Parigi, 1957, pp. 69-145, segnatamente le risposte ai questionari specializzati e alle inchieste condotte in Inghilterra e negli Stati Uniti sul feticismo di cui sono oggetto le vedettes. Il fenomeno della delega contempla due possibilità: lidolatria per una vedette dellaltro sesso e lidentificazione con una vedette dello stesso sesso e della stessa età. Questa seconda forma è la più diffusa: è il 65%, in base alle statistiche della Motion Picture Research Bureau (op. cit., p. 93). 65 V. Dossier. 66 Niente di più significativo a questo proposito dellentusiasmo suscitato un tempo in Argentina da Eva Perón, che del resto riuniva nella sua persona tre prestigi fondamentali, quello della vedette (proveniva dal mondo del music-hall e degli studi cinematografici), quello del potere (in quanto moglie e ispiratrice del Presidente della Repubblica), e quello di una sorta di provvidenza incarnata degli umili e dei sacrificati (ruolo che amava moltissimo svolgere e al successo del quale consacrava una parte dei fondi pubblici sotto forma di beneficenze individuali). Per screditarla agli occhi del popolo, i suoi nemici le rimproveravano le pellicce di visone, le perle, gli smeraldi. Lho sentita controbattere a questa accusa nel corso di un immenso meeting al Teatro Colon di Buenos Aires, dove i suoi seguaci si accalcavano a migliaia. Eva Perón non negò visoni e diamanti (che del resto sfoggiava) e disse: Forse che noi, che siamo poveri, non abbiamo lo stesso diritto dei ricchi di portare pellicce di visone e collane di perle? La folla esplose in lunghi e ferventi applausi. Ogni modesta impiegatina si sentiva anchessa, per un fatto di partecipazione, coperta delle più prestigiose pellicce e dei più preziosi gioielli, nella persona di colei che aveva davanti agli occhi e che, in quel momento, la rappresentava. 67 Ph. De Felice ha raccolto a questo proposito una documentazione incompleta, ma sorprendente, nella sua opera, Foules en délire, Extases collectives, Parigi, 1947. 68 V. larticolo (riportato nel Dossier) di Eva Freden su Le Monde del 5 gennaio 1957. Queste manifestazioni devono molto probabilmente essere messe in rapporto con il successo di certi film americani. 69 Cfr. Dossier. 70 Y. Hirn, op. cit., pp. 213-216; Hugues Le Roux: Les ]eux du Cirque et la vie foraine, Parigi, 1890, pp. 170-173. 71 Per la descrizione dei riti Navajos e Zuñi, mi sono basato sullesposizione di Jean Cazenave, Les Dieux dansent à Cibola, Parigi, 1957; pp. 73-75, 119, 168-173, 196-200. 72 È quanto si evince manifestamente dalla parabola di J. Luis Borges intitolata Lotteria a Babilonia. 73 Simone Delarozière e Gertrude Lue: Une forme peu connue de lexpression artistique africaine: lAbbia, Etudes camerounaises, n° 49-50, sett.-dic. 1955, pp. 3-52. Anche in Sudan, in località Sonrai, i cauri, piccole conchigliette, servono sia come dadi che come monete; ogni giocatore ne getta quattro e, se ricadono sulla stessa faccia, ne raccoglie 2.500. Ci si gioca il patrimonio, le terre, le mogli. Cfr. A. Prost, Jeux et Jouets, Le Monde noir (n° 8-9 di Présence africaine), p. 245. 74 Gli stessi simboli si ritrovano in un gioco di carte utilizzato in Messico per i giochi dazzardo e il cui principio è simile a quello della tombola. 75 Rafael Roche, La Policia y sus Misterios en Cuba, LAvana, 1914, pp. 287-293. 76 È noto che lAvana è, insieme a San Francisco, uno degli agglomerati cinesi più importanti fuori della Cina. 77 Da una comunicazione di Lydia Cabrerà. 78 Rafael Roche, op. cit., p. 293. 79 Da una comunicazione di Alejo Carpentiet e in base a documenti da lui forniti. 80 Inoltre, i domestici, essendo quasi esclusivamente neri o mulatti, sono gli intermediari naturali fra gli stregoni e i preti dei culti africani e coloro che, pur credendo allefficacia delle loro magie, si rifiutano per rispetto umano di contattarli direttamente. 81 Roger Caillois, Instincts et Société, Parigi, 1964, cap. V, LUsage des Richesses, pp. 130-151. 82 Cfr. Gunnar Franzén, Les Banques et lEpargne en U.R.S.S., in lEpargne du Monde, Amsterdam, 1956, n. 5, pp. 193-197, ripreso da Svensk Sparbankstidskrift, Stoccolma, 1956, n° 6. 83 Briefen iiber asthetische Erziehung des Mehscben, trad. francese in Fr., v. Schiller, Oeuvres, t. Vili, Esthétique, Parigi, 1862. V. ugualmente le lettere 14, 16, 20, 26 e 27. 84 Die Spiele der Tiere, Jena, 1896. 85 Le Réel et lImaginaire dans le Jeu de lEnfant, Parigi, 2°, 1955; Le Jeu de lEnfant, Introduction à la Pédagogie, nuova edizione ampliata, Parigi, 1955. 86 Anche i giochi complessi degli adulti sono stati
oggetto di studio degli psicologi. In particolare, esistono diversi
saggi sulla psicologia dei campioni di scacchiLI. Per il calcio, è
il caso di citare le analisi di G.T.W. Patrick (1903), M.G. Hartenbusch
(1926), R.W. Pickford (1940), M. Merleau-Ponty (ne La Structure du
Comportement, 1942). Le conclusioni vengono poi discusse nello scritto
di F.J.J. Buytendijk, Le Football, Parigi, 1952. Questi lavori, come
del resto quelli consacrati alla psicologia dei giocatori di scacchi
(e che spiegano, ad esempio, come questi vedano nellalfiere
e nella torre non già delle figure determinate, ma una forza
obliqua o una forza rettilinea), ragguagliano sul comportamento di
un giocatore, quale il gioco lo determina, ma non sulla natura del
gioco stesso. Sotto questo profilo, notevolmente più istruttivo
è il notevole articolo di Renel Denney e David Riesman, Football
in America (tradotto in Profils, n° 13, autunno 1955, pp.
5-32). Esso illustra in particola 87 Le fionde non appaiono nei lavori di Chateau che, forse, le confiscava invece di osservare la psicologia del loro impiego. I bambini studiati da Chateau ignorano anche il croquet e laquilone, che richiedono spazio e accessori, e non si mascherano. Il fatto è che, ancora una volta, i bambini sono stati osservati esclusivamente nellambito scolastico. 88 Le Jeu de lEnfant, pp. 18-22. 89 Citerò un solo esempio: il successo delle mini-lotterie che certe pasticcerie, nei pressi delle scuole, propongono agli scolari alluscita dalle lezioni. Pagando un prezzo invariabile, i bambini estraggono a sorte un biglietto che reca il numero della leccornia vinta. Inutile dire che lesercente ritarda il più possibile il momento in cui deve mettere insieme agli altri anche il biglietto corrispondente al dolce più invitante, quello che costituisce il primo premio. 90 A. Brauner, Pour en taire des Hommes, studi sul gioco e il linguaggio nei bambini disadattati sociali, Parigi, S.A.B.R.I., 1956, pp. 15-75. 91 Do qui gli esempi citati nella tabella riassuntiva (pp. 386-387). In compenso, nel capitolo corrispondente (pp. 194-217), lautore gioca sui due sensi della parola emportement (comportamento folle e collera) per analizzare soprattutto i turbamenti che si producono nel corso di un gioco per eccesso di entusiasmo, di passione o dintensità, o per una semplice accelerazione di ritmo. Il gioco finisce con lesserne disgregato, scomposto. A questo modo lanalisi definisce una modalità del gioco o piuttosto un pericolo che, in alcuni casi, lo minaccia, ma non tende assolutamente a determinare una categoria specifica di giochi. 92 J. von Neumann e O. Morgenstern, Theory of Games and Economie Behavior, Princeton, 1944, Claude Berge, Théorie des Jeux alternatifs, Parigi, 1952. 93 Claude Berge. 94 A. Prost, Jeux dans le Monde noir, Le Monde noir, (n. 8-9 di Présence africane), pp. 241-248. 95 È generalmente ammesso, sebbene non dimostrato, che il vantaggio della mossa costituisce un vantaggio reale. 96 L. Cuénot: La genèse des espèces animales, Parigi, 1911, pp. 470 e 473. 97 Vortràge tiber Descendenztbeorie, t. I, pp. 78-79. 98 Questa terrificante metamorfosi è automatica. La si può paragonare alle reazioni cutanee, che non sempre tendono a un mutamento di colore destinato a mimetizzare lanimale, ma finiscono a volte col dargli un aspetto terrificante. Un gatto, davanti a un cane drizza il pelo, in modo che, essendo spaventato, diventa spa ventoso. Le Dantec, che ha colto questo fenomeno (Lamarckiens et Darwiniens, 3° ed., Parigi, 1908, p. 139), spiega così nelluomo la cosiddetta pelle doca, che si manifesta appunto in caso di terrore. Reso inoperante a causa dellatrofia del sistema pilifero, il fenomeno è comunque rimasto. 99 Cfr. Standfuss: Beispiel voti Schutz und Trutzfärbung, Mitt. Schweitz. Entomól. Ges., 31 (1906), pp. 115-157; Vignon: Introduction à la biologie expérimentale, Parigi, 1930 (Encycl. Biol., t. VIII), p. 356. 100 L. Murat: Les Merveilles du monde animai, 1914, pp. 37-38. 101 L. Cuénot: op. cit., p. 453. 102 Ibid., fig. 114. 103 A. Lefebvre: Ann. de la Soc. entom. de France, t. IV; Leon Binet: La Vie de la mante religeuse, Parigi, 1931; P. Vignon: op. cit., p. 374 e seguenti. 104 Wallace: La Sélection naturelle, trad. franc, p. 62. 105 Cfr. Rabaud: Eléments de biologie generale, 2* ed., Parigi, 1938, p. 412, fig. 54. 106 Vignon, art. cit. 107 Ibid. 108 Delage et Goldsmith: Les Théories de levolution, Parigi, 1909, fig. 1, p. 74. 109 G.J. Romanes: Intelligence des animaux, Parigi, F. Alcan, II, pp. 240 e 241. 110 Pierre Gaxotte: Le Figaro. Larticolo è intitolato: DHercule à James Dean. I settimanali femminili, ovviamente, pubblicano lunghi servizi fotografici sul divo e sul culto delirante di cui è oggetto a titolo postumo. Ved. anche lanalisi del fenomeno nellopera già citata di Edgar Morin: Les Stars, Parigi, 1957, pp. 119-131: Le cas James Dean. 111 G. Comisso, op. cit., p. 143, nota 1. 226 Indice Introduzione PARTE PRIMA 1. DEFINIZIONE DEL GIOCO 2. CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI 3. VOCAZIONE SOCIALE DEI GIOCHI 4. DEGENERAZIONE DEI GIOCHI 5. PER UNA SOCIOLOGIA CHE PARTA DAI GIOCHI PARTE SECONDA 6. TEORIA ALLARGATA DEI GIOCHI 7. SIMULACRO E VERTIGINE 8. COMPETIZIONE E CASO 9. REVIVISCENZE NEL MONDO MODERNO SUPPLEMENTO 1. IMPORTANZA DEI GIOCHI DAZZARDO 2. DALLA PEDAGOGIA ALLA MATEMATICA DOSSIER Mimicry negli insetti. Vertigine nel volador messicano. Ebbrezza distruttiva di una scimmia cappuccina. Sviluppo delle macchinette mangiasoldi. Infatuazione che suscitano. Giochi dazzardo, oroscopi e superstizione. Inclinazione agli stupefacenti da parte delle formiche. Meccanismo delliniziazione. Esercizio del potere politico da parte delle Maschere. Intensità dellidentificazione con il divo. Un esempio: il culto di James Dean. Reviviscenze della vertigine nelle civiltà organizzate: gli incidenti del 31 dicembre 1956 a Stoccolma. La maschera: attributo dellintrigo amoroso e della cospirazione politica: simbolo di mistero e dangoscia: suo carattere torbido. Note all'edizione italiana di Giampaolo Dossena Bibliografia per le note alledizione italiana |